DINAMISMI 2018
Di Bernardo Rietti Toppeta
IN TRE GIORNI a cura di Antonella Madonna
Giovedì 29 marzo 2018
In tre giorni di Antonella Madonna
"Dio è morto" annunciava F. Nietszche più di un secolo fa.
Da allora le riflessioni sulla possibilità di coniugare il pensiero debole del mondo postmoderno con la metafisica religiosa millenaria propria della cultura occidentale, hanno attraversato con insistenza
il mondo contemporaneo, con esiti contraddittori, alimentando in campo artistico e visuale contaminazioni stridenti tra iconografie antiche e contesti propri della società di massa.
Il video "IN TRE GIORNI" pone lo spettatore davanti al potere evocativo esercitato dai simboli cristiani primordiali nel caos del presente, riproponendo alcune riflessioni già affrontate
dal Collettivo con l'opera "INRI: DAL PATIBOLO" realizzata nell'aprile 2017.
La sequenza visiva si muove in uno spazio in cui le forme immobili del sacro incontrano quelle scomposte e frammentate della contemporaneità, in una progressione di immagini che
mescola arcaismi, riflessioni semiotiche, minimalismo e cromatismo pop.
La croce-finestra che si staglia in posizione centrica su fondo nero, con la forza di una
crux invicta bizantina, apre uno squarcio su apparizioni mutevoli.
In questo ritaglio di spazio, una cornice di lettere che compongono il titulus crucis "INRI" gradualmente si sfalda mentre i caratteri si mescolano come carte da gioco
dissolvendosi rapidamente per poi nuovamente ricomporsi in un processo di riavvolgimento. Le parole si fanno segni, i segni si fanno parole, le parole si fanno concetto.
Il processo di dissoluzione-ricomposizione in loop evoca suggestioni immediate e primitive che alludono al superamento del dualismo vita-morte, aprendo verso l'idea di rinascita e di resurrezione.
I colori si alternano in una sequenza cromatica di forte effetto emotivo, in cui ricorrono tinte sanguigne, toni terrosi e colori
fluo abbinati a patterns mobili e
indefinibili che richiamano i linguaggi grafici più attuali e si contaminano con interferenze prodotte da un
monitor rotto o da un vecchio tubo catodico.
Le cupe sonorità del miserere stridono, inquietano e si distorcono per cercare una sincronia con le immagini. Anche il richiamo al rituale antico delle processioni
barocche subisce un processo di contaminazione con il contemporaneo, dilatandosi, riavvolgendosi e sporcandosi con rumori ambientali e
glitch sottilmente disturbanti.
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